L’IDEAZIONE E L’ITINERARIO

Si dice che quando si viaggia, si viaggia tre volte: quando lo si immagina, quando si effettua materialmente il viaggio e quando lo si racconta al ritorno.

Ho così deciso di scrivere come ho cominciato ad immaginarlo, adesso che, con questa tremenda emergenza del CoronaVirus, la effettuazione di questo favoloso evento rischia seriamente di “saltare”.

Tutto ha inizio poco prima di EICMA 2018 (la più grande fiera europea del motociclo); era da qualche mese che la voglia di ripartire aveva preso il sopravvento sulla promessa fatta a mia moglie Anna che il ALL AROUND THE WORLD 2012 sarebbe stato l’ultimo.

A EICMA incontro Paolo e Filippo, titolari di Moto One, scopro che sono di Fontaniva (pochi km da casa mia) e che producono dell’ottimo abbigliamento da moto; mi piacerebbe proprio indossare i loro prodotti ma per propormi a loro devo invogliarLi con una iniziativa veramente speciale: nasce così l’idea del nuovo giro del mondo in moto in solitaria, l’ALL AROUND THE WORLD TWO.

Tornato a casa comincio a pensarci seriamente e giorno dopo giorno, con tante ore passate davanti al computer e a Google Maps, comincio a pensare ad un itinerario possibile, alla lunghezza delle tappe, alle località che mi piacerebbe visitare, ai tanti amici sparsi per il mondo che vorrei tornare a incontrare; devo anche pensare alle zone climatiche e a come e quando attraversarle (difficile attraversare l’ Alaska in dicembre in moto o altrettanto affrontare il vento gelido della Patagonia in Giugno o essere in alcune zone dell’ Africa nel periodo dei monsoni con le strade allagate e impercorribili); infine la parte logistica con gli attraversamenti degli oceani per portarmi (io e la moto) da un continente all’altro. 

Butto giù un itinerario di massima che prevede il GO EAST, l’andare verso l’Asia come prima parte, poi America (nord, centro, sud), passaggio in Australia (e attraversamento del continente) e per ultimo l’Africa da sud a nord lungo la costa occidentale e ritorno in Europa (Spagna, Portogallo, Francia e ritorno a casa).  Molti cambiamenti rispetto al primo giro del mondo, ben 24 nuove nazioni, itinerari differenti, giorni e km quasi uguali (sulla carta ..).

Sembra facile ma tutto questo porta via tanto tempo (anche perché la vita di tutti i giorni continua a scorrere con il lavoro, gli impegni, il volontariato e solo poche ore al giorno possono essere dedicate al grande sogno  ..). Comincio poi a dilettarmi nel rendere l’itinerario più completo, con lo scrivere ipotesi di kilometraggio e tempi di percorrenza, eventuali posti dove fermarmi (ostelli, airbnb, tenda) ed improbabili indirizzi, costi della benzina nei vari paesi e di conseguenza spese per vitto, alloggio e percorrenza: alla fine quel che ne esce è un resoconto abbastanza esaustivo di un grande sogno, tutto sulla carta, che spero tanto di poter un giorno  realizzare .

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