Nella terra degli schipetari

Diario del 18.08

Zabljak – Scutari (Shkoder) 282 7 ore

Cena e colazione che sarebbero bastati per almeno 3 persone e senza esagerare; la sig.ra Maria che già dalle cinque e mezzo è su per prepararmela; una pioggerellina fitta fitta che bagna bagaglio, moto, Maurizio; una piccola deviazione verso un minuscolo lago che si trasforma in uno sterrato di oltre 15 km: ecco così è iniziata questa giornata di mercoledi 18 agosto.

Dopo lo sterrato ritorno sulla strada principale e vado veloce verso il ponte Djurdjevic di Mojkovac che unisce le due sponde del canyon formato dal fiume Tara ed accanto al quale c’è il monumento che ricorda la battaglia vittoriosa dell’esercito montenegrino su quello austroungarico nel 1916 ; al ponte giro a destra e seguo il corso del Tara, fiume qui famoso perchè ci sono due delle più importanti scuole di rafting. La strada è bella, il fiume è di un verde smeraldo impressionante e Kazakina corre veloce, con brevi soste solo per fare foto.

Proseguo per Berane e da qui prendo la strada che porta a Vermosh, primo paesino dopo la frontiera tra Montenegro e Albania; alla frontiera nessun problema, il tempo della registrazione e basta; qualcuno ha detto che qui la valle sembra una valle svizzera ma io non riesco a rendermene conto perchè dalla frontiera e fino a poco prima di Scutari si scatena un violento temporale con lampi, tuoni e tanta ma tanta pioggia forte. Purtroppo da due giorni sto usando i jeans da moto della Spidi e lascio a Voi immaginare come sono arrivato alla meta: pantaloni, mutande, guanti, calzini e interno degli stivali completamente wet, bagnati (eh già, ho tutto il completo antipioggia e non lo metto perchè .. perchè penso che tanto adesso smette .. ed invece qualche volta non smette, accidenti!!). Per fortuna avevo messo la giacca impermeabile Mission-T sempre della spidi e quindi busto e testa (col casco Caberg) completamente all’asciutto. La strada, dal manto stradale quasi completamente rifatto è veramente spettacolare.

Trovo facilmente il Wanderers Hostel, carino e proprio nel centro storico (i ragazzi della reception parlano italiano perchè l’ hanno imparato guardando i cartoni animati italiani alla TV quando erano piccoli: incredibile!!), e dopo una bella doccia faccio una passeggiata come il mio solito: case basse ed in stile pseudo-veneziano, tanti locali (anche italiani), abbastanza turisti ma non come a Kotor, tanti, tantissimi cani randagi sdraiati ed indolenti in ogni dove.

Ho messo il materiale bagnato ad asciugare sulla terrazza della stanza: speriamo domani mattina sia tutto a posto per la tappa in Macedonia (del Nord).

Ciao ciao

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