04.06.2023 IN VISITA DA MISTER VOLARE

Alle sei e mezza siamo già giù dai nostri CIAO mentre Paolo ci sta già preparando la colazione; rientreremo solo ben oltre le sette e mezza dopo aver controllato tutte le candele ed i cinghioli ed aver sistemato la pressione dei pneumatici di tutti, Simson compreso.

Inizialmente la strada è lungo la costa e con poco traffico; superiamo Zapponeta, città natale di Nicola di Bari (dove compriamo da un fruttivendolo in strada in bel sacchettone di ciliegie locali), e le saline di Margherita di Savoia (particolare percorrere il lastricato centrale della cittadina, con migliaia di drappi multicolori appese sopra le nostre teste!!) con la strada che passa in mezzo a decine e decine di appezzamenti lunghi e stretti dove gli orticoltori coltivano un pò tutti i prodotti tipici del territorio, dai pomodori ai carciofi etc etc .

Mano a mano che ci avviciniamo a Bari la strada diventa a da due a quattro corsie e superare Trani, Bisceglie, Andria e  Molfetta diventa sempre più duro per i nostri piccoli ciclomotori; non parliamo poi della circonvallazione di Bari, con auto e moto che si immettono, escono, sorpassano a dx e a sx e sembrano non avere nessun rispetto per noi navigatori di terra.

Per fortuna dopo pochi km arriviamo a Polignano, bellissima cittadina proprio affacciata sull’ Adriatico, dove posteggiamo i CIAO a pochi metri dalla statua di Domenico Modugno: ci concediamo diverse foto davanti al monumento, con centinaia di turisti curiosi pronti a farci posto e .. farci anche tante e tante domande!! Da qui andiamo a piedi al centro storico dove, dopo belle foto dal ponte che domina la spiaggetta incastonata tra le rocce a dirupo, ci facciamo fuori un bel cartoccio di frittura mista alla “Pescaria”  .

E’ ormai ora di ripartire verso Ostuni (solo un’ ottantina di km quelli da percorrere) e lo facciamo correndo prima sulla litoranea e poi prendendo, su consiglio di Vanni, una serie di percorsi cicloturistici (anche sterrati) che si snodano sinuosi tra enormi olivi secolari e bianche masserie.

Un’ odissea la salita delle ripide stradine della “città bianca”, con due dei nostri guidatori costretti ad arrivare spingendo a mano il ciclomotore fino a Via Massimo d’ Azeglio 11, intero appartamento tipico su tre piani: scalini anche di 40 cm per salire fino alla terrazza superiore.

Ciliegina finale: dopo un’ ottima cena con decine di stuzzichini in una vicina tavola calda Anna, nostra amministratrice di cassa comune, parlando e parlando si mette tranquillamente in tasca conto  e soldi relativi, con la signora costretta a rincorrerci per le strette viuzze. Che figura!! Poi, chiarito l’ equivoco, tutto si conclude con una gran risata comune.

Domani si arriva: Santa Maria di Leuca non è più un miraggio (se i motorini tengono).

Ciao ciao.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *