Kiev

Diario del 08.08

Kiev

La capitale ucraina è una città di quasi tre milioni di abitanti, quasi 5 milioni con le periferie, ma non pensavo fosse così bella; è innanzitutto un porto fluviale, affacciata sul grande fiume Dnepr, e la domenica non sono pochi gli abitanti della città che si riversano sulle sue rive per un bagno, per una scampagnata, per una gita su uno dei tanti battelli che quotidianamente la attraversano.

La storia di Kiev è una delle più vecchie tra le città di quella che era la Russia e proprio la sua regione fu la prima ad essere chiamata Rus di Kiev. Era un importante centro per i traffici tra Costantinopoli ed il nord europa e mantenne tale importanza fino alla fine dell’ ottocento. Di quel periodo sono molti dei bei palazzi che si incontrano in centro storico ed è piacevole muoversi lungo i suoi larghi viali.

La storia moderna di Kiev la vede occupata dai tedeschi che qui accerchiano e fanno prigioniera un’intera divisione sovietica, la vede testimone del massacro di oltre 30.000 ebrei da parte di un Sondercommando, la vede in prima linea nella rivoluzione che portò all’indipendenza, la vede protagonista della guerra civile del 2014-15 tra Ucraina e Russia.

Stamattina la città è sovrastata da un bel cielo azzurro e la temperatura è asolutamente gradevole; meno gradevole il trasferimento in moto verso il centro storico: oltre ai già citati “corrugamenti” e “”tacconature” in centro non sono poche le strade in un pavè maledetto, sanpietroni (non ho sbagliato, non sono sanpietrini ma sampietroni di 20×20) che ce ne fosse uno allineato con un altro e mi faccio tutto in piedi sulle pedane buona parte del tragitto. Se poi ci mettete che sembra di essere a Los Angeles in quanto le strade o sono in salita o sono in discesa (e con belle pendenze anche!!) allora il quadro è completo ..

Parcheggio vicino a Santa Sofia e subito mi imbatto nel lungo muro dove riportati nomi e foto dei caduti della guerra civile: assolutamente commovente vedere ancora donne col fazzolettone che depongono fiori in ricordo dei loro cari caduti. Ed altrettanto coinvolgente entrare nella cattedrale ed osservare la spiritualità di questa gente e la loro autentica fede: al termine della funzione religiosa una ventina di pope escono dalla chiesa e si intrattengono amichevolmente con le persone.

Giro ancora un pochino e visito altre chiese e strade e palazzi; giro anche per le piazze turistiche ed osservo i tanti locali che si riempiono di turisti festosi: è agosto anche in Ucraina.

Nel pomeriggio rientro in ostello e mi preparo per il tragitto di domani: saranno i soliti 5-600 km fino alla città di Cernivci e poi dopodomani entrerò in Romania. Mercoledi 11 infatti avrò un nuovo incontro con i rappresentanti di una città gemellata con Padova.

Ciao ciao.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *