06.08.2022

IL QUADRO

A dire il vero i quadri di cui voglio parlare sono due: uno ve lo mostro anche, l’altro non ho avuto il coraggio (come spesso mi succede e come ho già spiegato in altri diari). Dunque parlo di quello che non vedrete se non attraverso il mio racconto. Ho attraversato nella seconda parte della giornata le due repubbliche di Daghestan e Cecenia, teatro negli anni ’90 e nei primi del 2000 di una serie di attentati e azioni di guerriglia per la separazione dalla Russia; tali azioni portarono all’invasione della Cecenia da parte russa e alla completa distruzione di Groznyi, il capoluogo. Ad un passaggio pedonale ho visto il quadro: 6 donne (2 bambine, 2 giovani donne e 2 anziane signore) tutte vestite in maniera tradizionale, con lunghe gonne a coprire fino alle caviglie e l’immancabile, enorme fazzolettone a coprire tutto il capo. L’unica differenza che le bambine portavano un vestiario completamente candido come la neve, le giovani donne grandi fiorami colorati mentre le 2 anziane vestivano completamente di nero: fantastico il tutto. Ah gli uomini vestono invece all’occidentale, con pantaloni lunghi e tshirt, polo o camicia attillati e tutti, dico tutti con barba più o meno folta ma senza baffi.

la Groznyi ricostruita

Il secondo quadro invece lo trovate qui sotto e riguarda l’incredibile quantità di enormi manifesti raffiguranti il presidente ceceno Ramzan Kadyrov, il militare e uomo politico che dal 2007 guida la repubblica ribelle. In ogni posa (a cavallo, mentre gioca a calcio, in giacca e cravatta, in divisa da militare, .. ) ed in ogni dove (sui palazzi, lungo le strade, sulle porte di ingresso alle città, sulle pubblicità, .. ) col suo faccione sorridente e l’immancabile colbacco di astrakan in testa.

kadyrov 1
.. e 2.

Sono alloggiato nel bellissimo Baltson Hostel, pulito, organizzato, bello da vedere tutto rifinito in marmo e legno, con wifi, aria condizionata, parcheggio custodito ed un buonissimo ed economico ristorante nella parte inferiore .. ed il tutto per 10 € (ah, pago in rubli in contanti, neanche parlarne di euro, dollari o carte di credito nostrane!!).

Il tragitto di quasi 600 km ha visto la novità della pioggia che mi ha accompagnato nella parte centrale del percorso per quasi 200 km; però ora che sono arrivato a Vladykavkaz (sembra voler dire Vlady, cava chel caz.. de esercito dall’ Ucraina, speremo che non i me censura!!) sono completamente asciutto ed a pochi km dalla frontiera georgiana.

la lussureggiante strada dopo la pioggia (bel confronto con la steppa kazaka ..)

Domani provo a passare due frontiere in un solo giorno e arrivare direttamente in Turchia. Provo ..

Ciao ciao.

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