Diario del 28.072022

LA CIORBA

Giornata assolutamente interlocutoria, con sistemazione di alcune cose e tanti, tanti pensieri.

Al mattino do, dopo quasi un mese, da lavare con la lavatrice i pantaloni della moto (ormai stavano su da soli!!) e la giacca (intrisa come non mai di sudore e polvere); naturalmente anche magliette, short, etc

Poi mi reco presso la BiKe House di Aziz (conosciuto anche dal Cicca e la Sere) per l’olio catena e riesco a portare via una confezione da 400 ml per soli 38 € (gnanca mae ..). Però ne avevo bisogno.

Nel pomeriggio provo a sentire un po’ di preventivi di spedizione moto da Almaty (anche con l’aiuto di Francesco e Maurizio) e provo ad interessare l’ amico Pietro per la cassa eventuale.

Quando mi arrivano le risposte resto di sasso: con quei soldi la compro nuova una moto e quando la rivendo ci guadagno anche!! Ma tant’è, questa è la situazione ed urge prendere una decisione: il cervello comincia a fumare ed io comincio a sudare ..

In serata, in compagnia di Valentin, ospite francese dell’ ostello, usciamo per recarci ad un “posto dove mangiano i locali”, non saprei come meglio definirlo, ma il cibo è autentico (ciorba, Lanman e Tarabog buoni buoni buoni .. e naturalmente il prezzo da ridere : 7,5 € in due, bevendo piva, la birra tajica).

Ritorno in ostello ancora assillato .. ci dormo sopra, la notte porta consiglio (ed anche il confrontarsi con Anna, naturalmente).

Ciao ciao.

26.07.2022

CHI CERCA TROVA .. FORSE!!

Sono rimasto qui a Samarcanda, oltre che per le Sue bellezze, anche per sistemare due cosette: trovare un lettore di schede SD e mettere dell’olio sulla catena. Beh ho girato 2 centri commerciali dedicati alla tecnologia e diversi negozietti e lettori scheda SD qui non ne hanno. Non parliamo poi dell’ olio per la catena: non sanno cosa sia ma in compenso mi hanno proposto almeno 20 tipi di olio differenti, tutti asserendo che sarebbero andati benissimo.

Nel pomeriggio mi sposto ancora in moto per fare rifornimento e trovo per caso un gommista, meccanico, radiatorista (insomma un tuttofare ..) con maglietta Castrol che mi fornisce una piccola quantità del prezioso liquido; vabbè, dai, a Dushanbe spero di essere più fortunato.

Scatto anche due foto a due gentili ragazze qui all’ostello per darVi un’idea dell’ abbigliamento delle donne qui in Uzbekistan: vestito lungo sotto al ginocchio di solito a fiorami o grandi disegni a cui vengono abbinati, ma non sempre, dei pantaloni della stessa stoffa. Nell’insieme il tutto risulta gradevole anche se un pò “retro”. Poi ci sono anche ragazze che vestono più all’occidentale ma nella maggioranza, grande maggioranza, dei casi così si vestono le donne. Gli uomini invece quasi sempre all’ occidentale (pantaloni e T-shirt o camicia), a volte, soprattutto i più anziani o i ragazzi che servono nei ristorantini con il cappello tipico uzbeco.

Domani e dopodomani saranno giornate importanti: per l’entrata in Tajikistan (ancora non si capisce bene se serve un visto on line da fare prima o meno) e per la percorribilità di quella bellissima (per i paesaggi, eh .. non per la sua sistemazione!!) strada che è la Pamir Highway. Si può fare, non si può fare, si può fare ma non si entra in Kirghizstan e quindi si deve tornare indietro in un giro ad anello. Boh, nei prossimi giorni saprò ..

Ciao ciao.

27.07.2022

IL TAJIKISTAN E’ RAGGIUNTO

Cambiano i volti della gente (con occhietti ridotti ormai a due fessure e zigomi sempre più alti), cambia l’abbigliamento, cambia anche forse l’atteggiamento verso gli altri (qui improntato ad una grande “fratellanza”) ma la globalizzazione ha ormai reso le città del mondo praticamente tutte uguali, con traffico caotico nelle periferie, centro più ordinato e con case più signorili, poche regole nel traffico, etc etc.

Arrivo a Dushambe verso le 5 del pomeriggio (ora locale, in Italia sarebbero le 2) dopo una partenza all’insegna della tranquillità dal mio “buen retiro” di Eumir B&B; devo sistemare una sbarra che tiene le borse e mi fermo in corsa presso una officina meccanica; mai scelta fu migliore: bravi, veloci, rganizzati e con tutti gli strumenti per lavorare. Alla fine si fanno pagare con una foto tutti assieme per ricordare il vecchietto che sta facendo il giro del mondo .

Dopo 50 km c’è la frontiera ed effettivamente non chiedono niente di particolare (test PCR, Visto on Line, permesso): gli uzbeki mi controllano tutte le valigie, i Tajiki perdono tempo per trovare i soldi da darmi indietro della tassa d’ingresso di 10 dollari. Tutto qua.

Poi la strada, che dal border fino a Dushanbe resterà bellissima, asfalto che sembra il panno verde del biliardo; il caldo si fa sentire anche qui ma si corre dentro una larga valle circondata da basse montagne velate dall’umidità e la steppa kazaka ha lasciato il passo a filari di pioppi o platani che fiancheggiano la carreggiata. Solo più avanti la strada comincia a salire e a circa 80 km dalla capitale la salita si fa impegnativa e ancora di più la discesa con una decina di tunnel, di cui uno lunghissimo e pericoloso.

Ah anche qui tante mucche lungo la strada, niente cavalli e cammelli/dromedari, e pecore .. nere (o marrone scuro),

Domani rimango qui.

Ciao ciao.

25.07.2022

SAMARQAND

Sono convinto ci siano 4 ore di differenza con l’italia e quindi sono convinto di partire alle 7.30; invece sono le 6.30 e la strada da fare è di soli 300 km. Pur avendola cercata non sono riuscito neanche a trovare la Kawasaki nel distretto automobilistico di Tashkent e così prendo la strada per Samarcanda.

Primi km su strada non proprio “buona” ma accettabili come temperatura; poi, dopo le dieci, arriviamo agli ormai soliti 48 gradi e il vento trasversale all’ingresso di Samarcanda alza un bel turbinio di sabbia e polvere. Ho attraversato un territorio che rappresenta continuità con la steppa kazaka; una solo grande differenza: qui i cammelli/dromedari ed i cavalli non li ho ancora visti, mucche e capre si ..

Con una storia lunga più di 2700 anni Samarqand è da secoli una delle principali città della Via della Seta e seconda per abitanti nel Uzbekistan; ah, la particolarità è che la maggior parte degli abitanti è in realtà di lingua tagica.

Io non faccio fatica a trovare sistemazione nella bella casa tradizionale di Emir e Kazakina fa bella mostra di sè all’interno del patio. Esco per un piccolo giro e mi accorgo che a non più di una cinquantina di metri abbiamo il mausoleo di Tamerlano (purtroppo la cupola è in restauro proprio in questi giorni) e già cominciamo a vedere le architetture classiche di questa parte del mondo.

Attraversando i giardini arrivo anche al Registan, una delle piazze più famose del mondo, con le pareti delle madrasse maiolicati di azzurro a chiudere su tre lati, lasciando all’ occhio dello spettatore un lato da cui ammirare tutta la sua bellezza. Le tre madrasse, costruite in epoche differenti, sono dette di Ulug Bek, di Sherdar e di Tilla-Kari.

Qui incontro i due motociclisti russo-sloveno-portoghesi (padre e figlio su Yamaha F700 Tenerè) che ci incrociarono a Stepantsminda, al confine tra Georgia e Russia: grandi abbracci, foto e scambi di safe trip reciproci. Su instagram li potete seguire su theironbuttrider ..

Ritornando lungo il grande viale non posso fare a meno di guardare i tanti ristorantini che si stanno preparando per servire delle succulente cene: non li lascerò insodisfatti!!

Domani ancora Samarcanda.

Ciao ciao.

24.07.2022

UZBEKISTAN

Sono appena entrato, Tashkent, la capitale dell’ Uzbekistan, con i suoi quasi 3 milioni di abitanti su un totale 30 milioni è solo un decimo della popolazione ma così, a occhio e croce, mi sento di poter dire una cosa: la macchina che più circola qui è la piccola Matiz, ma non Chevrolet come da noi, ma DAEWOO, la marca coreana che l’ha ideata e prodotta per tanti anni.

Anche stamattina alla partenza un caldo micidiale e altrettanto si può dire durante i 100 km di percorso che separano Shymkent dalla frontiera; aggiungiamoci pure le tre ore sotto il sole tra uscita kazaka ed entrata uzbeka ed avete il quadro della situazione. Ah, uscendo dal kazakhstan vengo accerchiato da decine e decine di donne (e ripeto solo donne!!) che mi vogliono cambiare i soldi in SOM, la moneta uzbeka (1€ = 11.100 som): insomma mi sarei dovuto portare un carretto con me ..

Darò un giudizio definitivo dopo qualche giorno passato tra qui Samarcanda, Buchara e lungo le strade ma l’impressione è che il livello di vita sia più basso che in Kazakhstan ma .. vedremo nei prossimi giorni.

Fantastico invece il Gallery Hotel dove, non funzionando Booking e non avendo quindi la mia prenotazione, allo stesso prezzo, 7,5 €, mi danno una stanza con 2 letti singoli invece che il posto letto in dorm: solito fortunello!! L’ostello è bello, grande, tutto su un piano, e la moto è alloggiata all’interno in una galleria lunga una trentina di metri: opere d’arte a confronto!!

Incredibilmente in ostello incontro Rashid, insegnante uzbeko di Tashkent, che per ben 2 anni ha lavorato con Emergency in Italia, in varie sedi: davvero una grande coincidenza per me che sto facendo questo viaggio anche a favore dell’organizzazione fondata da Gino Strada

Esco nella via principale dove si affacciano negozi, market, bar, ristoranti, banche, etc : stasera non avrò che l’imbarazzo della scelta. E difatti, dopo non so neanche io quanto tempo, decido di prendere una ottima zuppa di pollo a cui aggiungo gli immancabili shashlik (gli spiedini tipici dell’Asia centrale).

E domani la mitica Samarcanda.

Ciao ciao.

p.s. problema tecnico con la foto: spero di pubblicarle domani. Sorry.

23.07.2022

LA PORTA DELL’INFERNO

Avete mai passato cinque minuti a 50 °? Penso pochi di Voi ..

Provate invece a pensare 500 km ( quasi 8 ore!!) a quella temperatura, con un vento trasversale che ti levava la pelle tanto era caldo. Ecco, questo è quello che ho passato oggi.

E non sto esagerando .. i soliti Soloni diranno che non ho provato il Dasht-e Lut o il deserto di Atacama o il Grande Deserto Simpson in Australia (che invece ho provato tutti e tre .. he he he ..) ma io dico solo quello che provato oggi, veramente la porta dell’inferno.

E sono arrivato a Symkent, dove sono adesso, che, pur avendo bevuto continuamente nel corso del tragitto, avevo la bocca impastata e facevo fatica a parlare.

Nel mezzo qualche pausa alle fermate degli autobus invasi da cavallette di tutte le razze e grandezze, le poche zona d’ombra (veramente difficile trovarne, eh ..) monopolizzate dai venditori e venditrici di angurie e meloni, l’osservazione dell’ estrema capacità di carico dei camion agricoli, l’esplosione di modernità della nuova parte di Turkistan (e non sono riuscito per il traffico a fotografare l’ avveniristico palazzetto dello sport in cemento e cristallo colorato).

Anche Shymkent , terza città del Kazakhstan col suo oltre un milione di abitanti e grande centro storico sia per le tribù nomadi fin dal XII° secolo sia per i russi dalla seconda metà dell’ 800, è sotto una cappa di calore ( e lo provo sulla mia pelle .. ormai bruciacchiata .. quando a prelevare soldi e comprare da bere) ma lo Shym Hostle (non è un errore .. è scritto proprio così!!) ha l’aria condizionata in ogni camera ed io ne approfitto, visto che sono da solo in una stanza con sei letti.

Grande doccia, cena autogestita con spaghetti tuna&tomato, aggiornamento social ed è già ora di andare a letto: oggi ho “perso” un’altra ora, sono 4 ore avanti rispetto all’ Italia.

Domani ennesima frontiera .. speriamo che Kazaki e Uzbeki siano buoni.

Ciao ciao.

22.07.2022

TRENTA E NON SENTIRLI!!

Oggi Kazakina ha superato i 30.000 km e dire in ottime condizioni. Dopo i piccoli problemi riscontrati nei giorni precedenti ed il “restailing” effettuato, sono due giorni che la piccola Versys-x 300 viaggia alla grande.

Partito presto perchè i km da percorrere sono più di 700 e mi aspetto che siano tutti nella steppa che più steppa non si può e con un gran caldo. Troverò invece all’inizio anche la pioggia (che mi costringe a mettere il completo Spidi antiacqua ed anche i guantini) ma effettivamente poi sarà un’agonia di strada monotona, di bell’asfalto, eh, ma calda, afosa, dove spesso mi prende il sonno e sbando paurosamente.

E trafficata, no??!! Lunghe colonne di TIR e auto mi fanno pensare che tutti gli abitanti del Kazakhstan siano su questa M32 tra Aqtobe e Qizilorda solo per rendere la vita più difficile a me. Piccolo particolare simpatico per un italiano: mi fermo in un distributore in mezzo al niente e trovo sugli scaffali tutti i prodotti Ferrero: gli ovetti Kinder, i Raffaello, i Rocher, etc etc ..

A 250 km dalla meta di giornata un’indicazione di svolta a DX: Baicon Nur, insieme a Cape Canaveral il cosmodromo più famoso del mondo; da qui sono partiti e continuano a partire tutti i progetti russi nello spazio. Non sono un patito ma è comunque emozionante passarci accanto

Arrivo al VanGogh hotel di Qizilorda verso le 18 e mi sistemo per la notte (cena in un piccolo locale qui vicino dove mi chiedono foto e dedica: wow sò famoso!!). Domani circa 450 km fino a Shymkent, porta di ingresso per l’ Uzbekistan.

Ciao ciao.

21.07.2021

NEW LOOK

No, state tranquilli, non mi sto riferendo a me (anche se la barba, a volte più scura per la polvere che vi si annida, comincia a farsi vedere ..) ma alla Kazakina, che qui si trova appunto nel Suo territorio.

New look dovuto, più che altro, viste le disavventure di questi ultimi due giorni; non per colpa Sua ovviamente (che si sta comportando egregiamente in tutte le situazioni, dalle salite alle discese, dal traffico caotico delle grandi città così come nelle lunghe percorrenze!!) ma, ancora più ovviamente, per il troppo carico a cui l’ho sottoposta.

Ieri , dopo l’ennesimo inconveniente per il peso anteriore, ho deciso di cambiare le gomme e levare tutta la bella staffa che Koboldbike aveva allestito su mio suggerimento e che Michele Floris aveva abbellito con i due cerchi logati. Stamattina presto ho levato il tutto ed ho cercato un gommista; i due a cui mi sono rivolto si sono rifiutati (troppo lavoro levare e rimontare le gomme su una moto ..è vero, eh, non stò mica scherzando, così mi hanno risposto!!) ma per fortuna lì c’erano tre ragazzi che si sono offerti di sistemare Kazakina ed in un’oretta lavoro fatto e .. bene. Costo 8 €: wow ..

All’una siamo pronti per partire (ci ha raggiunti anche Federico) ma mentre loro tre decidono di prendere la strada sterrata che porta a Shalkar io diversamente decido di andare per Aqtobe, più lunga ma con meno difficoltà. Sapete come la penso e l’ho sempre pensato: a meno che non sia necessario diversamente non vado in cerca di difficoltà (e non dico che ho ragione o torto: dico solo che io la penso così ed altri .. diversamente!!).

Anche il paesaggio è leggermente cambiato perchè alla gialla steppa dei giorni precedenti si sostituiscono delle dolci colline, con verdi boschetti e paesini dai tetti colorati.

Arriverò alla gostinitza di Kurylys intorno alle 20 e troverò una gran bella sistemazione con stanza doppia con bagno in camera per 10 €; il piatto serale a base di carne di montone (veramente buono!!) completa la giornata. Per inciso Giovanni, Rolf e Federico sono a 157 km da qui in un’altra gostinitza.

Domani lungo trasferimento verso Qyzylorda, partirò presto e spero di farcela.

Ciao ciao.

P.s. oggi mamma Elena avrebbe compiuto 101 anni. Buon compleanno dunque .. di sicuro insieme a papa Mario!!

20.07.2022

IMMENSITA’

E’ chiaro che mi riferisco agli spazi della steppa Kazaka, km e km senza incontrare anima viva a meno che non parliamo di capre, mucche, cavalli, dromedari o cammelli.

Quasi 3 milioni di kilometri quadrati, neanche 20 milioni di abitanti, con una densità media di 7 abitanti per kmq, rendono questo paese, ricco di tutto, una landa desolata dove la steppa di una erba giallastra dura e ispida la fa da padrona.

Piatto il Kazakhstan (almeno per quello che abbiam visto noi) dove il territorio si presenta come un tessuto a pois, punteggiato com’è da pozze rotonde asciutte, dove l’acqua evaporata ha lasciato il passo ad un biancastro sale. Lungo la strada incontri puntuali con gli autisti dei camion, con i Kamaz (i bisonti vincitori di diverse edizioni della Parigi-Dakar) riconoscibili dall’ iconico colore arancione.

La popolazione ci ricorda che ormai siamo in Asia: occhi ridotti a quasi due fessure, corpi tozzi e colli taurini per gli uomini, una bellezza raffinata e tratti delicati le donne (mica tutte, eh , anche qui ci sono le grosse, grasse, etc etc .. he he he ..).

Oggi abbiamo percorso più di 520 km ma la strada era ben diversa da quella di due giorni fa; buonissima per la maggior parte del percorso e solo qualche piccolo tratto di sterrato in concomitanza con lavori ancora in corso.

Arriviamo in serata a Qandyagash e troviamo alloggio nell’ unica Gostinitza del posto, non proprio una reggia. Ancora problemi all’infrastruttura della moto di Maurizio (si lo sò, qualcuno l’aveva detto .. ) ma domani proviamo a rimediare.

Bene o male l’ALL AROUND THE WORLD TWO va avanti.

Ciao ciao.

19.07.2022

ATYRAU IN KAZAKHSTAN

Dopo la lunga sudata di ieri (in tutti i sensi) ci prendiamo una giornata di pausa: lavaggio della roba da moto che oltre a “puzzare” come una capra è anche impolverata come non mai (i tir da superare per ore ed ore in sterrato hanno lasciato il segno), giro in “centro” e acquisti in un centro commerciale (a proposito sono veramente tanti qui in città e .. tutti di un buon livello), sistemazione della moto di Maurizio (i telai delle borse laterali in alluminio).

Cominciamo al mattino con una splendida colazione, ricca di ogni ben di Dio, in camera per aggiornamento social, uscita nella calura montante, incontro in un caffè per la terza volta con Federico Marretta (sembra quasi che ci rincorriamo ma .. non è così, la strada questa è!!) e passeggiata sotto i giochi d’acqua della piazza, partenza in moto con Rolf per sistemazione borse (e siamo anche fortunati perchè il meccanico trovato per caso lungo la strada si rivela invece capace ed intuitivo ed in pochi minuti salda, taglia, avvita, sistema ed alla fine il lavoro fatto ci soddisfa veramente. Domani aggiungeremo 4 viti e le valigie dovrebbero tenere anche in queste “strabilianti” strade kazake.

Al rientro al Kazakhstan Hotel Rolf e Giovanni escono di nuovo mentre Maurizio decide di restare in albergo per scrivere l’articolo e aggiornare ancora una volta i social : da domani non sappiamo cosa troveremo e se WiFi ci accompagnerà anche nella steppa kazaka.

Ciao ciao.